lunedì 10 febbraio 2014

Ciambellone con acqua vaniglia e cacao

Ci proviamo, ci mettiamo di impegno, cerchiamo il pensiero positivo ovunque 
ma nonostante l'impegno ogni tanto le cose vanno per conto loro
Noi siamo una parte del tutto ma non possiamo gestire il tutto, e allora?
Se la piega che la situazione prende vi piace, cavalcate l'onda con tutta la vostra energia ma se al contrario è una brutta piega quella che dovete risolvere, allora fate due passi indietro e guardate tutto con un pizzico di distacco, lo so che per noi donne è un'impresa doppiamente ardua ma possibile!
Non cercare di risolvere tutto subito ma concedetevi del tempo, qualche minuto, qualche ora o giorno se potete, poi guardatevi allo specchio possibilmente con un po' di trucco e fatevi un bel sorriso, solo dopo cercate di affrontare la situazione.
Sembra una vera ricetta quella che vi ho appena dato, tempi di preparazione, ingredienti, fosse così semplice da mettere in pratica?
Finisce tutto in cucina, sia le belle che le brutte pieghe, mi trovo a fare torte e dolci quando le cose non vanno ed ho bisogno di una pausa.
E mi trovo a cucinare manicaretti di ogni tipo quando sono felice per qualcosa, è un ottima valvola di sfogo e poi fai felice chi gode della nostra cucina, vuoi mettere la soddisfazione... alla fine qualcuno gioisce comunque!
Per iniziare questa settimana di pioggia che ha dentro un forte odore di primavera, un bel ciambellone di Adelaide Mells,  doppio gusto, molto famoso in rete e di cui trovate quì la ricetta originale, alla quale ho fatto qualche modifica.
Un ciambellone semplice, tra i cui ingredienti troviamo anche l'acqua che rende questa preparazione morbidissima per diversi giorni.
Una dolce adatto alla colazione, alla merenda, soffice e delicato che ci regalerà un momento tutto per noi.

Ciambellone con acqua vaniglia e cacao



Ingredienti
per 10 - 12 persone

250 GR DI ZUCCHERO
250 GR DI FARINA "00"
3 UOVA
130 GR DI BURRO MORBIDO DI OTTIMA QUALITÀ (Lurpak per me)
130 GR DI ACQUA 
1 BUSTINA DI LIEVITO PER DOLCI
2 CUCCHIAI DI ESTRATTO DI VANIGLIA
2 CUCCHIAI DI CACAO AMARO
1 PIZZICO DI SALE FINO
2 CUCCHIAI DI ZUCCHERO A VELO
1 NOCE DI BURRO per la teglia

Occorrente
STAMPO circa 24 cm
SETACCIO
RECIPIENTE
PENTOLINO
SBATTITORE
FRUSTA MANUALE

Per cominciare pesate tutti gli ingredienti, in un recipiente setacciate: la farina, il lievito e unite un pizzico di sale fino, mescolate con un cucchiaio.
Mettere il burro il un pentolino a fuoco bassissimo, fatelo ammorbidire qualche minuto e spegnete il fuoco.
Imburrate bene lo stampo per il ciambellone.
Accendete il forno a 180°gradi.

In un'altro recipiente montate le uova con lo zucchero per 10 minuti, poi aggiungete il burro, l'estratto di vaniglia e sbattete ancora qualche minuto per amalgamare tutto ed aggiungete l'acqua sempre mescolando.
Poi versate la miscela di farina, lievito e sale poco alla volta e continuate a mescolare con la frusta manuale fino a completo assorbimento di tutti gli ingredienti.
A questo punto mettete parte del composto, un po' meno della metà in un'altro recipiente e aggiungeteci il cacao amaro setacciato ed amalgamate bene con la frusta.
A questo punto versate un po' di impasto bianco nello stampo, poi tutto l'impasto con il cacao e finite con il resto dell'impasto bianco.
Battete la teglia su un piano per livellare l'impasto all'interno ed eliminare eventuali bolle d'aria, infornate a 180°per 40 minuti.
Fate la prova stecchino, se risulta asciutto sfornate il ciambellone ed aspettate almeno 1 ora prima di sformare il dolce su un piatto da portata.
Spolverate con lo zucchero a velo, preparate un buon thè e godetevi questa pausa.

Ciambellone con acqua vaniglia e cacao



























Consigli
Se volete usare l'olio al posto del burro, come nella ricetta originale, deve essere un olio di semi o un olio extravergine d'oliva molto delicato o ne andrà della buona riuscita del ciambellone.
Se non avete l'estratto di vaniglia, potete usare una bustina di vanillina.



lunedì 3 febbraio 2014

Spezzatino con piselli e spezie

Ognuno di noi ha dei sogni, fa dei sogni, credo sia così importante averne qualcuno.
Sogni esagerati, apparentemente o effettivamente irrealizzabili, oppure piccoli sogni che custodiamo con cura da una vita.
Sognare fa bene, serve alla nostra anima, non fa bene vivere dentro i propri sogni ma cercare di realizzarli sì
Mentre riflettevo su tutto questo mi sono resa conto di come con l'età che avanza la capacità di sognare delle persone si riduca drasticamente e  pensavo che ammettere di avere un sogno da un certo punto della nostra vita in poi si trasforma quasi in un difetto, come fosse qualcosa di cui vergognarsi, perché siamo grandi ormai, dobbiamo combattere con la realtà che di sogno ha ben poco e così ci dimentichiamo di tante cose e forse anche un po' di noi.
Responsabilità e doveri ci sono, ma c'è anche altro.
Ho capito che dobbiamo scegliere con cura le persone con cui condividere i nostri sogni, questo ci aiuterà a non ucciderli e magari a realizzarne qualcuno!
Quante riflessioni si possono fare quando nella tua cucina decidi di preparare qualcosa che necessità di lunghe cotture, come lo spezzatino di carne e piselli speziato che vi propongo oggi.
Non è un piatto complicato, ma ha bisogno di tempo, potete prepararlo la sera prima e poi scaldarlo comodamente il giorno dopo.
La carne è morbidissima grazie alla lenta cottura, i piselli saranno un contorno splendido e le spezie armonizzeranno il tutto regalandovi un confort food perfetto per queste giornate di pioggia!


Spezzatino con piselli e spezie



Ingredienti
per 3 - 4 persone

500 GR DI SPEZZATINO DI CARNE DI MANZO

250 GR DI PISELLI SURGELATI 
1/2 CIPOLLA ROSSA
1 COSTA DI SEDANO
1 CAROTA GRANDE 
1/2 CUCCHIAINO DI ZENZERO IN POLVERE
1/2 CUCCHIAINO DI PAPRIKA DOLCE IN POLVERE
1/2 PEPERONCINO PICCOLO ESSICCATO 
1/2 BICCHIERE DI VINO BIANCO SECCO
1 L DI ACQUA
5 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
7 GR DI SALE GROSSO (circa 1 cucchiaino da thé)

Occorrente

PENTOLA ALTA
COPERCHIO
CUCCHIAIO DI LEGNO

Per cominciare pulite e sminuzzate con il coltello: la mezza cipolla, la carota e il sedano per il soffritto.


In una pentola versate l'olio extravergine d'oliva,il peperoncino, la cipolla, la carota e il sedano, fate andare a fuoco medio per 3 minuti poi aggiungete lo zenzero, la paprika dolce mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete la carne. 

Fate rosolare lo spezzatino per almeno 5 - 10 minuti finché la carne non si sigilla per bene, poi versate il vino e fate evaporare per qualche minuto. 
A questo punto versate l'acqua e coprite con un coperchio fino a che raggiunge l'ebollizione, poi aggiungete il sale grosso mescolate, abbassate il fuoco al minimo e coprite parzialmente con il coperchio, fate cuocere per 1 ora e mezza mescolando di tanto in tanto.
A questo punto togliete il coperchio alzate la fiamma aggiungete i piselli, fate riprendere bene il bollore, poi abbassate un po' il fuoco e continuate a cuocere per almeno 30 minuti senza il coperchio.
Spegnete e servite lo spezzatino caldo, potete accompagnarlo con dei crostini di pane o del riso basmati, ma anche da solo è una vera prelibatezza.



Consigli

In primavera potete ovviamente utilizzare i piselli freschi, in questo caso potete ridurre un po' i tempi di cottura dei piselli ed anche il quantitativo di acqua a circa 700 ml.
Se volete un sugo più denso, non dovete farlo restringere troppo ma basterà passare la carne nella farina prima di metterla a cuocere, l'amido rilasciato in cottura renderà il sugo dello spezzatino più denso.










martedì 28 gennaio 2014

Indivia belga con uvetta sultanina e filetti di alici



Fine gennaio, Carnevale alle porte, San Valentino dietro l'angolo... frappe, castagnole, cioccolatini ovunque.. il cibo scandisce le ricorrenze dell'anno in maniera ossessiva.
Gli scaffali dei negozi pullulano di maschere e stelle filanti, le pasticcerie espongono dolci adatti alle ricorrenze, sopracitate, da almeno due settimane!
Ma ci volete far riprendere dal Natale o almeno dall'Epifania?
No.
La risposta è: no.
Non ho mai amato molto il Carnevale, gli scherzi, l'obbligo della maschera e soprattutto mai festeggiato San Valentino, non per fare la bastian contraria ma non l'ho mai sentita come una ricorrenze da festeggiare.
Però i dolci ..quelli li ho sempre graditi.
E così, per allontanarmi dal leitmotiv del momento oggi vi propongo: verdura.. con una punta di dolce ovviamente!
Indivia belga con uvetta sultanina e filetti di alici, un piatto leggero, nutriente e buonissimo.
L'indivia belga ha un sapore leggermente amarognolo, fa parte della stessa specie di piante cui appartiene la cicoria (Asteraceae) poverissima di calorie è invece ricca di fibre, sali minerali fra cui il potassio e di vitamine tra cui la B2.
Un piatto molto semplice nell'esecuzione ma dal risultato sorprendente l'indivia viene stufata con l'uvetta sultanina che l'addolcisce, i filetti di alici si sciolgono in cottura dando la giusta sapidità al piatto. 


Indivia belga con uvetta sultanina e filetti di alici




Ingredienti
per 2 - 3 persone

250 GR DI INDIVIA BELGA
30  GR DI UVETTA SULTANINA
10 FILETTI DI ALICI SOTTO OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
4 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
3 CUCCHIAI DI ACQUA
1 PIZZICO DI SALE FINO

Occorrente
1 PADELLA ANTIADERENTE
1 COPERCHIO
1 PALETTA DI LEGNO

Per cominciare mettete l'uvetta sultanina in un bicchiere e copritela con l'acqua, lasciatela in immersione per circa 30 minuti.
Sgocciolate bene i filetti di alici, metteteli su un piatto.
Lavate l'indivia belga, eliminate le foglie esterne e una parte della base bianca, poi dividetela in due con un coltello nel senso della lunghezza e fate tante striscioline (circa mezzo centimetro).

In una padella versate 2 cucchiai di olio ex. d'oliva 3 cucchiai di acqua, aggiungete l'indivia tagliata e cuocetela a fuoco dolce, aggiungete gli altri 2 cucchiai di olio, una piccola presa di sale fino e coprite con il coperchio.
Fate cuocere circa 10 minuti rimestate l'indivia ed aggiungete l'uvetta sultanina ben strizzata ed i filetti di acciughe a pezzetti, coprite di nuovo col coperchio ma in modo da lasciare un pochino il vapore che fuoriesce, fate cuocere altri 20 - 25 minuti, rimestando ogni tanto.
Servite calda o tiepida!

mercoledì 22 gennaio 2014

Carciofi alla romana

"Portami a mangiare in una trattoria Romana!"
Questo l'incipit dei miei ospiti quando passano a trovarmi nella città dove vivo.
Dopo un bel giro turistico che tocca i monumenti ed i luoghi più visitati ed amati di Roma: Colosseo, piazza San Pietro, Fontana di Trevi... 
I "miei turisti" stanchi ed affamati non vogliono essere condotti in un ristorante alla moda, ma in una buona trattoria Romana.
E come non capirli!?
Tra i piatti più noti nella tradizione della cucina romanesca troviamo il carciofo che può essere alla romana o alla giudia.
La differenza sostanziale tra i due piatti è che il carciofo alla romana é stufato in acqua e olio, quello alla giudia é fritto.
Due soluzioni eccellenti per rallegrare il palato, un piatto che può essere un valido antipasto o un contorno, che se ben fatto diventa un piatto principe.
Se riesco, invece di portare i miei ospiti a mangiare fuori... porto le tradizioni culinarie romane nella mia cucina ed ecco che casa mia si trasforma in una vera trattoria!
Oggi carciofi alla romana, per i quali occorrono tre cose fondamentalicarciofi romaneschi, della mentuccia fresca e dell'ottimo olio extravergine d'oliva.
In circa 40 minuti, avrete un piatto eccellente, gustoso e salutare perchè non dimentichiamo che i carciofi ortaggio di stagione, hanno delle qualità depurative e disintossicanti per il fegato, inoltre hanno un buon quantitativo di ferro,fosforo, vitamine ed un bassissimo apporto calorico.



Carciofi alla romana




Ingredienti

2/3 persone

5 CARCIOFI ROMANESCHI FRESCHI PULITI

1 SPICCHIO DI AGLIO 
1 MAZZETTO DI MENTUCCIA ROMANA
1 MAZZETTO DI PREZZEMOLO
1 LIMONE GRANDE
SALE FINO
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA

Occorrente

1 PENTOLA DI MEDIA ALTEZZA
1 COPERCHIO
1 BACINELLA
SCAVINO

Per cominciare immergete i carciofi puliti in una bacinella d'acqua fredda con del succo di limone, per evitare che si anneriscano.

Fate un trito finissimo, con l'aiuto di un buon coltello con prezzemolo mentuccia (precedentemente lavati) e una testa di aglio a cui avrete eliminato la parte interna detta anima che è la parte più indigesta, aggiungete poi una presa di sale fino e mescolate i tre ingredienti.

Prendete un carciofo alla volta, recidete quasi tutto il gambo, lasciandone tre dita attaccate alla base, aprite leggermente con l'aiuto delle dita il carciofo e con uno scavino (o con un piccolo coltello) eliminate la barbetta interna, riempite poi l'interno con il battuto di erbe aglio e sale.

Una volta completata questa operazione, rovesciate i carciofi a testa in giù in una pentola, mettete anche i gambi, aggiungete un'altra presa di sale e versate circa due dita di olio extravergine d'oliva e un bicchiere scarso di acqua.
I carciofi devono essere coperti in parte, fino a tre quarti, coprite la pentola con un coperchio e fate andare a fuoco vivace per 5 minuti, poi abbassate al minimo il fuoco e continaute a cuocere per circa 20- 25 minuti, dipende dalla grandezza e dalla freschezza del carciofo.
Con una forchetta poi controllate che siano cotti, infilando i rebbi alla base del carciofo quando sentite se è morbido, sono cotti.
Servite caldi o tiepidi, secondo il vostro gusto!


Consigli
Io uso un coperchio con due piccoli fori, per far fuoriuscire un pochino di vapore in cottura, qualora non lo abbiate, potete coprire la pentola facendo in modo che il coperchio non combaci perfettamente con la pentola, in modo da far fuoriuscire un pochino di vapore.


Note

Pulire i carciofi 
Se non avete un bravo fruttivendolo che vi pulisce i carciofi dovete provvedere da voi, l'operazione è semplice.
Prendete un limone, lavatelo bene e dividetelo a metà, una parte passatevela sulle mani (così non si anneriranno pulendo i carciofi) poi spremete il succo di tutto il limone in una bacinella con dell'acqua fredda.
Non gettate il limone, dovrete strofinarlo sui carciofi una volta puliti, prima di immergerli nella bacinella.
Il carciofo va pulito velocemente e strofinato con il limone perché tende ad ossidare e si annerisce subito.
Prendete un carciofo, eliminate parte del gambo tagliandola con un coltello avendo cura di lasciarne tre dita attaccate alla base.
Eliminate poi con le mani le foglie (propriamente si chiamano bratteeesterne più dure,mettete il pollice alla base della foglia e tirate via la parte superiore, quella più coriacea.
Quando raggiungete le foglie più chiare e tenere del carciofo, con un coltello tagliate via tutta la parte superiore (incidendo a circa tre quarti dalla base del carciofo), eliminate eventuali foglie sul gambo e la parte verde e nodosa alla base del carciofo, pulite anche i gambi del carciofo tagliati all'inizio, anche quelli andranno cotti.





giovedì 16 gennaio 2014

Besciamella all'olio extravergine d'oliva

Siamo già a metà gennaio e nella palestra sotto casa il numero degli iscritti aumenta visibilmente, lo so non perché ci vado, ma perchè mi capita spesso di passarci davanti e grazie ai grandi vetri istallati all'ingresso che ti permettono di guardare le persone all'interno ed hanno la subdola funzione di invogliarti a provare uno di quegli attrezzi all'ultima moda che promettono meraviglie, posso testimoniare la flessione in positivo del fitness di inizio anno.
A volte tiro dritto, altre volte ci butto un occhio e pur sapendo che il movimento fa bene, non mi decido mai ad entrare. 
La palestra non mi è mai piaciuta, soprattutto il reparto degli attrezzi e forse anche le persone un po' fissate che frequentano quell'area.
Una volta sono rimasta sul tapirulan quasi quaranta minuti, pur avendo ricevuto istruzioni sul suo uso, facevo aumentare la velocità invece di fermare la macchina infernale e visto che avevo di fianco due tipe super toniche, con i capelli legati alla perfezione, di quelle con gli auricolari per ascoltare la musica , abbigliamento ultima moda e asciugamano al collo, mi vergognavo di chiamare per l'ennesima volta l'istruttore.
Quando la mia folle corsa si è conclusa, grazie al pulsante di emergenza, barcollavo come un ubriaca ed avevo una sensazione di nausea fortissima, sono rimasta seduta nello spogliatoio venti minuti appoggiata al muro, ripetendo nella mia testa che mai ci sarei risalita e così è stato. 
Negli anni ho optato per altre attività ma sempre per brevi periodi, uno dei miei difetti è la poca costanza soprattutto se mi obbligo a fare le cose che non mi piacciono, dopo un po' mi annoio e cambio o mollo.
Così c'è stato il periodo aerobica (erano gli anni '90 ora si chiama in altro modo!) divertente ma non il massimo per la schiena che già dava segni "di cedimento", poi il periodo pilates parecchi anni dopo ed infine il risveglio muscolare, inventano davvero nomi assurdi per non farti sentire vecchio.
Mentre scrivo mi accorgo che le attività svolte indicano gli anni che passano!? 
Ho iniziato con aerobica e sono finita con risveglio muscolare, diciamo che era un corso per adulti!
La cosa che mi sconvolge sempre sono gli istruttori della palestra, a volte sono poco ferrati poco attenti agli allievi presi ad osservarsi allo specchio e altre volte sono così preparati e convinti che sembra stiano allenando la squadra dei marines di Full Metal Jacket; da schiantare a terra dopo il terzo urlo... una via di mezzo c'è, ma è rara!
Tutta questa manfrina per parlare di gennaio il mese dello sport per eccellenza, delle mille diete sui giornali, tutto per scrollarsi di dosso i chili e i sensi di colpa delle feste natalizie ed io per andare fuori tema oggi dedico un post ad una salsa: la Besciamella.
La ricetta classica di questa salsa prevede il burro ma per renderla più light e secondo me più buona uso l'olio extravergine d'oliva che la rende eccezionale.
La ricetta me l'ha data mia zia Annamaria, una grande cuoca, da cui ho attinto nel tempo e le sue dritte hanno sempre avuto successo.
La salsa l'ho già usata in qualche ricetta, postata in passato ma ho voluto dedicargli un post apposito.
L'invenzione della Besciamella qualcuno la attribuisce ad un conte francese tale Louis de Béchameil ma qualcun altro ricorda che questa salsa nasce in toscana e fu importata in Francia da Caterina de'Medici, al di là della solita diatriba Italia - Francia, dovremmo guardare il buon uso che nel tempo è stato fatto di questa salsa morbida e vellutata eppure semplice da preparare.
La Besciamella è una salsa versatile, formidabile in molti piatti, uno per tutti: la lasagna!

Besciamella all'olio extravergine d'oliva



Ingredienti

1 L DI LATTE FRESCO 
4 CUCCHIAI DI FARINA "00" SETACCIATA
6 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
1 PIZZICO DI NOCE MOSCATA GRATTUGIATA
1 PIZZICO DI SALE FINO

Occorrente
PENTOLE FONDO SPESSO
SETACCINO
FRUSTA MANUALE
GRATTUGIA

Per cominciare preparare tutti gli ingredienti nelle quantità richieste dalla ricetta, setacciare la farina, mettere il latte a scaldare a fuoco medio per qualche minuto (non deve bollire).

In una pentola versate l'olio e la farina amalgamate energicamente con la frusta, ponete la pentola sul fuoco basso e versate subito il latte caldo a filo sempre mescolando, aggiungete la noce moscata grattugiata e il pizzico di sale.
Fate cuocere a fuoco dolce finché non accenna a bollire, mescolando spesso.
Appena inizia a sobbollire attendete 1 - 2 minuti mescolando in continuazione e poi spegnete, la salsa è pronta quando vela il cucchiaio.


Consigli
Usate pentole con il fondo spesso o la salsa potrebbe bruciare sul fondo, nonostante mescoliate spesso e per lo stesso motivo non dovete alzare il fuoco in cottura.
Potete anche partire dal latte freddo, in questo caso fate scaldare l'amalgama di latte e farina qualche minuto sul fuoco, ma fate attenzione a non farla scurire troppo.
Se volete una salsa più consistente basterà farla sobbollire qualche minuto in più, senza esagerare perché una volta fredda tenderà a rapprendersi.
Usate un olio d'oliva dal sapore morbido e non invadente, io ho usato quello della Sabina Dop, per conservare il sapore delicato della besciamella.

martedì 14 gennaio 2014

Spaghetti al pomodoro.. pachino!

Piove, tempo grigio, ci vuole un po' di colore almeno nel piatto!
Noi foodblogger cerchiamo spesso nuove ricette, quelle non comuni, oppure reinventiamo quelle della tradizione per metterci qualcosa di nuovo, di nostro.. per sperimentare e per condividerne la buona riuscita o il fallimento totale. 
E si perchè non tutte le ciambelle escono con il buco!
Spesso la bravura sta nel far bene anche i piatti che sembrano semplici, quei piatti che tutto il mondo ci invidia e replica con dei risultati agghiaccianti a volte!
Oggi vi propongo un piatto che non manca mai nel menu del turista straniero, che viene in Italia per visitare la bellezza del nostro paese e apprezzarne il cibo, sto parlando della pasta al pomodoro.
In questo caso spaghetti con pomodori pachino, pomodori non freschi, ma di conserva, meglio se fatta in casa o al massimo acquistata al supermercato ma che sia di buona qualità.
In questo periodo utilizzo sempre passata e conserve di pomodoro, perchè non è decisamente stagione di pomodori, anche se possiamo trovarli ovunque di pessime o buona qualità.
Le materie prime sono fondamentali per ogni piatto, ecco da dove tutto parte, non mi stancherò mai di ripeterlo.
Un ottimo olio extravergine d'oliva, io ho utilizzato quello della Sabina Dop, un olio leggero, fruttato e dal colore giallo - verde con riflessi dorati, una buona pasta che tenga la cottura e per finire, se vi piace, del superbo Parmigiano Reggiano Dop.
Bastano pochi minuti per ottenere un piatto strepitoso, un evergreen della cucina Italiana!



Spaghetti al pomodoro pachino



Ingredienti 

per 2 persone

180 GR DI SPAGHETTI

250 GR DI CONSERVA DI POMODORI PACHINO
1/4 DI CIPOLLA BIANCA O GIALLA PICCOLA
1 SPICCHIO DI AGLIO IN CAMICIA
3 CUCCHIAI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
1 SALE FINO
SALE GROSSO
1 PIZZICO DI ZUCCHERO
BASILICO ESSICCATO o SURGELATO
ORIGANO ESSICCATO o SURGELATO
3 - 4 CUCCHIAI DI PARMIGIANO REGGIANO GRATTUGIATO

Occorrente

PENTOLA
PADELLA
CUCCHIAIO DI LEGNO
GRATTUGIA
SCOLAPASTA

Per cominciare mettete una pentola con dell'acqua per lessare la pasta.

Sminuzzate finemente la cipolla e schiacciate (con la parte larga di un coltello grande) uno spicchio di aglio mantenendo la buccia (camicia appunto).

In una padella a fuoco medio basso versate: l'olio extra. d'oliva, la cipolla e l'aglio, fate andare per 4 - 5 minuti rimestando ogni tanto, poi togliete l'aglio.

Versate la conserva di pachino in padella, aggiungete qualche cucchiaio di acqua, il sale fino (mezzo cucchiaino abbondante aumentate poi, secondo i vostri gusti) un pizzico di zucchero, mezzo cucchiaino di basilico essiccato e un pizzico di origano essiccato, fate cuocere per 15 minuti rimestando ogni tanto, non alzate troppo il fuoco.
Appena l'acqua bolle, salate (sale grosso 1 cucchiaio abbondante, dipende da quanta acqua avete messo) e versate gli spaghetti, scolateli al dente (almeno un minuto prima di quelli segnati sulla confezione della pasta) senza privarli troppo dell'acqua che servirà per amalgamarli meglio, versateli nella padella col fuoco spento e rimestate bene.
Impiattate gli spaghetti, spolverate con parmigiano reggiano se vi piace o potete anche ometterlo, saranno buoni in ogni caso!


Consiglio

Lo stesso procedimento che ho usato per il condimento degli spaghetti può essere eseguito con i pomodori pelati, con pomodorini freschi e con la passata di pomodoro, facendo attenzione ai tempi di cottura che variano leggermente, non fate ritirare troppo il sugo del condimento.
Cercate di cuocere gli spaghetti in una pentola con abbondante acqua, evitate in ogni caso di scolare troppo la pasta, ne va della buona riuscita del piatto.


mercoledì 8 gennaio 2014

Crostata di frutta con crema alla vaniglia

L'anima vola... canta Elisa, non so' perché ma è proprio vero che "per farla volare basta solo un po' d'aria nuova".
Spesso è più facile di quello che immaginiamo, di come ce la raccontiamo.
E poi, se anche voi fate parte di quelle persone per cui essere semplici è complimento non da poco, potete capire quello di cui parlo.
Basta una bella passeggiata, una buona compagnia, qualche ora che ci regaliamo, una piccola cosa per far cambiare la giornata che spesso non è così semplice da gestire.
Qualche giorno fa, cena a casa di amici, avevamo comperato del buon vino ma nella  telefonata di rito, del giorno che precede l'invito, nella quale ci si accorda sugli orari e si fanno le domande dell'ultimo momento è venuta fuori la frase: "se poi a Laura va di fare un dolce!" richiesta più che esplicita, che sono stata felice di soddisfare.
Non conoscendo i gusti di tutti i commensali, sono andata sul sicuro, un classico e non ho sbagliato.
Crostata di fruttauna buona frolla ricoperta da una crema che sa di vaniglia quanto basta e della frutta fresca e colorata.
L'occhio l'ha soddisfatto subito e con mia gioia a fine serata, posso dire che è stato lo stesso per il palato!


Crostata di frutta con crema alla vaniglia




Ingredienti
per 10-12 persone

Frolla



300 GR DI FARINA (più un po' per stendere la pasta)
130 GR DI BURRO (più un po' per imburrare la teglia)
100 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
1 UOVO INTERO
2 TUORLI D'UOVO
4 GR DI LIEVITO VANIGLIATO (punta di un cucchiaino da caffè)
1/2 BACCA DI VANIGLIA BOURBON
1 PIZZICO DI SALE FINO

Crema pasticciera
400 GR DI LATTE INTERO FRESCO
200 GR DI PANNA FRESCA LIQUIDA
90 GR DI TUORLI
100 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
10 GR DI AMIDO DI MAIS
25 GR DI FARINA 00
1/2 BACCA DI VANIGLIA BOURBON o 1 CUCCHIAIO DI ESTRATTO DI VANIGLIA

Per la finitura
1 CONFEZIONE DI MORE
1 DI RIBES ROSSI
1 DI LAMPONI
2 BANANE
4 KIWI
1 BUSTINA DI GELATINA IN POLVERE (Tortagel Paneangeli)

Occorrente 
STAMPO PER TORTE cm 30 
MATTARELLO
PENTOLINO
SBATTITORE
FRUSTA MANUALE
RECIPIENTE
SETACCIO
PELLICOLA
CARTA DA FORNO
SALE GROSSO 300 GR o LEGUMI SECCHI

Per cominciare pesate tutti gli ingredienti, in un recipiente setacciate la farina che utilizzerete per la frolla, insieme al lievito e ai semi di mezza bacca di vaniglia, ottenuti incidendo la bacca nel senso della lunghezza e raschiandoli via con un coltello.
Lavate i frutti di bosco, immergeteli in una bacinella con acqua e poi metteteli ad asciugare bene, magari su fogli di carta assorbente.
Rompete i tuorli e l'uovo intero in una cocotte o in un bicchiere e sbatteteli leggermente con una forchetta.

Frolla
Versate nel recipiente con la farina appena setacciata, un pizzico di sale fino, lo zucchero, il burro a dadini e iniziate a impastare con la punta delle dita velocemente per qualche minuto, poi aggiungete le uova ed amalgamate tutto, cercando di non lavorare troppo l'impasto o si scalderà.
Una volta ottenuta una pasta omogenea e compatta, fate un panetto avvolgetelo nella pellicola e riponetelo in frigo per 30 minuti.
Intanto accendete il forno a 180°gradi.
Tirate fuori la pasta per la frolla, mettetela su un piano leggermente infarinato e stendetela con un mattarello dandole la forma tonda, spessa 1 centimetro.
Imburrate la teglia, mettete la sfoglia di frolla, bucherellate la pasta con i rebbi di una forchetta, ricoprite la pasta un foglio di carta forno e versate sopra dei legumi secchi o del sale grosso distribuendoli uniformemente su tutta la superficie, per evitare che si formino bolle in cottura.
Infornate a 180°gradi per 20-25 minuti.
La frolla deve rimanere piuttosto chiara, solo i bordi devono dorare leggermente.
Sfornate, togliete il foglio di carta con il peso, lasciate raffreddare bene (almeno 2 ore) prima di sformare la crostata.

Crema pasticciera
Montate con lo sbattitore i tuorli con lo zucchero semolato e i semi di mezza bacca di vaniglia, fino ad ottenere un composto chiaro e omogeneo, aggiungete la farina e l'amido di mais setacciati, miscelate bene.
Mettete la bacca di vaniglia priva dei semi nel pentolino con il latte e la panna ed accendete il fuoco.
Quando il latte e la panna accennano a bollire, togliete dal fuoco eliminate la bacca di vaniglia e versate il liquido a filo sul composto di uova e farine, mescolate con la frusta manuale e mettete tutto sul fuoco continuando a mescolare, fate rapprendere la crema 1 minuto da quando il composto accenna a bollire, poi spegnete il fuoco e versate tutto in un altro recipiente, altrimenti nel pentolino la crema continuerà a cuocere e mettete sopra un foglio di carta forno.
Fate raffreddare almeno 1 ora.

Finitura
Preparate la gelatina, seguendo le istruzione indicate sulla confezione.
Sbucciate le banane, i kiwi e fateli a fettine spesse mezzo centimetro.
Versate la crema oramai fredda nel guscio di frolla, aggiungete la frutta (compresi i frutti di bosco) decorando come più vi piace, e poi versate la gelatina sopra con un cucchiaio.
Mettete in frigo per almeno 2 ore prima di consumarla.

Crostata di frutta con crema alla vaniglia

Consigli
Vi suggerisco di cuocere la frolla il giorno prima e di conservarla in una tortiera ma non avvolgerla nella pellicola o nella plastica altrimenti tenderà ad ammorbidirsi.
Lavate delicatamente i frutti di bosco, mai sotto il getto d'acqua diretto o si rovineranno.
Per la crema utilizzate un pentolino con fondo spesso, la cottura è lenta e si eviterà che la crema si bruci sul fondo.
La gelatina serve per dare un aspetto migliore alla crostata, ma soprattutto evita che si annerisca la frutta in special modo quella affettata.

Note

La crema pasticciera segue la ricetta di Luca Montersino presente nel libro "Peccati di gola", con qualche piccola modifica nelle quantità degli ingredienti.